Commodore 64, storia di una leggenda compie 40 anni

Il Commodore 64 è l’oggetto del desiderio per antonomasia, soprattutto per una generazione: i Millennial. I nati tra gli anni 80 e 90 si sono approcciati per la prima volta al mondo dell’informatica proprio grazie a questa ‘scatola magica’. A conquistarli sono state le capacità grafiche e sonore – a dir poco sorprendenti per il periodo -, nonché il costo relativamente accessibile del C64 (questa la forma abbreviata dell’home computer), che ha permesso ai giovani utenti di trasformarsi in discepoli della rivoluzione digitale. A distanza di anni, il modello di computer più venduto di sempre continua a essere un nostalgico ricordo.

La leggendaria storia del C64, il computer per le masse

C’era una volta un’altra informatica, pensata per le masse e non per le classi. Non lanciava frivole tendenze, ma puntava a facilitare la vita della gente comune. C’era la Commodore International Ltd., pronta a soddisfare il sogno di tutti i bambini: avere un computer a casa a poco prezzo. Vi state chiedendo quando è uscito il Commodore 64? Correva l’anno 1982. Nel mese di agosto gli ingegneri della Commodore, tra cui il leggendario Jack Tramiel (ecco chi ha costruito il C64), lanciavano sul mercato un calcolatore rivoluzionario: il Commodore 64, per l’appunto.

Uno schermo blu salutava l’utente, con il suo caratteristico quadratino lampeggiante. Quanta memoria aveva il Commodore 64? Facile: 64 K di RAM (così si spiega il numero 64, accanto al logo Commodore in bella vista), oggi una cifra irrisoria, ma all’epoca una quantità enorme. È in grado di far girare programmi complessi e soprattutto, tenetevi forte, di essere programmato direttamente dall’utente, tramite il sistema operativo Basic. L’interfaccia estremamente semplice e intuitiva è un’attrattiva grandiosa, ma il punto forte del C64 è nel chip che si occupa della grafica e del sonoro: un integrato di altissimo livello, progettato specificatamente per il reparto console da gioco, che in quegli anni conosce un vero e proprio boom. Tutto ciò ne determina l’immediato successo, accanto alla strategia di mercato, che punta alla distribuzione del computer dai grandi magazzini ai discount a un prezzo incredibilmente conveniente: 595 dollari, ecco quanto costava il Commodore 64. Non stupiscono, quindi, i 10 milioni di esemplari venduti nel 1986. Cifre da far girar la testa!

Cosa si poteva fare con il Commodore 64

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In un mondo come quello contemporaneo, popolato da console ultra-immersive e da smartphone iper-avanzati, non è facile intuire la portata rivoluzionaria del Commodore 64. Cosa si poteva fare con il Commodore 64? Oggi sembrano bazzecole: provate, però, a fare uno sforzo e a immaginare lo stato dell’informatica dei primi anni 80. All’epoca non esistevano schede video per come le intendiamo ora, ma semplici chip che consentivano di visualizzare poche righe di testo, su monitor monocromatici ai fosfori verdi. Per non parlare dell’audio! Nella migliore delle ipotesi, era demandato a un microscopico altoparlante interno, dalla resa sonora a dir poco penosa. La Commodore rompe gli schemi e offre un computer potente, versatile e facile da installare, collegabile a un qualsiasi televisore tramite cavo coassiale.

Giochi del Commodore 64

Ecco che allora, grazie al comparto sonoro e grafico avanzatissimo, non abbiamo di fronte un semplice calcolatore per uso professionale, ma un eccellente computer da giochi: Commodore 64 diventa sinonimo di divertimento. Il C64 è una macchina d’avanguardia, facile da programmare. Diventa, in breve tempo, la piattaforma di riferimento per il gaming dell’epoca, con una quantità inverosimile di videogiochi prodotti. Circa 30mila videogame per il Commodore 64. Successi come Montezuma’s Revenge, Armalyte, International Karate, solo per citarne alcuni. Ricorderete tutti il rumoroso lettore di cassette a nastro magnetico, il case esterno che caricava i software tramite un’apposita porta per cartucce, o il sistema più evoluto del Commodore 128, che già aveva i primi “dischetti” da 5 pollici e mezzo (sì, oggi è paleontologia informatica). Un mix riuscitissimo, sia sotto il profilo della produttività che sotto quello del puro divertimento.

La fine di un mito e la nascita dell’emulatore C64

La vendita del Commodore 64 non ha conosciuto limiti per circa una decina d’anni. Il calcolatore ha subito un restyling del case verso la fine degli anni 80 ed è stato declinato in numerose varianti (la più celebre è quella del Commodore 128). La sua vita commerciale termina, tuttavia, nel 1993, un anno prima della bancarotta dell’azienda produttrice. È proprio il successo incredibile del C64 a decretarne, paradossalmente, la fine. La quantità di software prodotta è così ingente da impedire ogni tentativo di mettere in commercio nuove macchine non compatibili con la sua architettura originaria. Il che impedisce all’azienda di avere grossi margini di evoluzione e ne determina il fallimento, anche a causa delle errate scelte di gestione del gruppo dirigenziale.

Niente panico. La soluzione a portata di mano c’è e si chiama emulatore del Commodore 64. La primissima versione è quella VICE (VersatIle Commodore Emulator), sviluppata nel 1993 dal programmatore finlandese Jarkko Sonninen e disponibile su più piattaforme. Esistono oggi emulatori maturi e collaudati, che permetto ai novizi di avvicinarsi al retrogaming. Certo, chi non ha vissuto in prima persona l’epoca degli 8 bit troverà anacronistico approcciarsi a un emulatore Commodore 64. Ma ci pensate all’effetto nostalgia per i Millennial?

Dal C64 Mini all'erede in arrivo

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È proprio il ricordo nostalgico del Commodore 64 a dar vita numerose riedizioni. Tipo quella lanciata dalla società RetroGames Ltd. nel 2018, il Commodore 64 Mini, che non possiede il marchio Commodore ma ne replica fedelmente l’aspetto esteriore in scala ridotta. A far storcere il naso è, però, la tastiera finta e il fatto che tra i 64 giochi precaricati in ROM non siano presenti i titoli che hanno fatto la storia del Commodore 64.

Ecco, allora, il C64 Maxi (così chiamato per differenziarlo dal Mini), lanciato dalla stessa società nel 2020. Una riedizione in scala 1:1 dell’originale anni 80, identico nell’aspetto a uno dei primissimi modelli, quello simpaticamente battezzato dagli appassionati come “biscottone”. È chiaro che, in entrambe le versioni, non c’è l’hardware originale, ma un’emulazione software, che riproduce con grande accuratezza il funzionamento dei vecchi chip. Non finisce qui. A quarant’anni esatti dal primo modello, è in arrivo il più degno degli eredi: il Commodore GK64, previsto per la fine del 2022. Funzionerà sia con Windows 11 che con Android. Ad annunciarlo è la Commodore Business Machines. Ricorderà nello chassis lo storico Commodore 64, a partire dal colore caffè-latte e può essere considerato un computer all-in-one, dal momento che integrerà nella tastiera tutti i componenti hardware.

Quanto vale oggi il Commodore 64

Anagraficamente si può definire “vecchio”, ma sarebbe più appropriato l’aggettivo “vintage”. In ogni caso, se avete in casa un Commodore 64 evitate di riporlo in soffitta e di lasciarlo in preda alla polvere. Sarebbe un sacrilegio! Lo dimostra il fatto che è tra gli oggetti più ricercati da cultori, appassionati e collezionisti, disposti a darvi somme elevate, pur di ricongiungersi al calcolatore tanto desiderato. Il valore del Commodore 64, su Ebay, può superare anche i 900 euro. Ma siete davvero disposti a cederlo per questa somma? Non sarebbe meglio dare una bella ripulita al vostro Commodore e fare un tuffo nel passato, magari con i propri figli, mostrando loro quanto era bello quel pezzo di storia firmato anni 80?

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